Tour de France 2023, Jonas Vingegaard soddisfatto: “Il Tour non si deciderà per 4 secondi”. E il suo DS spiega le ragioni della non collaborazione con Pogacar

La Jumbo-Visma ha perso la prima battaglia del Tour de France 2023, ma per Jonas Vingegaard il bilancio è positivo. Unico, assieme al sorprendente Victor Lafay (Cofidis) a riuscire a seguire l’accelerazione di Tadej Pogacar sulla Côte de Pike, il leader della Jumbo – Visma ha destato frustrazione nei rivali per la decisione di non collaborare all’azione, che è stata così ripresa subito dopo il GPM. Seduto saldamente a ruota del rivale sloveno, il danese ha quindi optato, come era prevedibile visto il suo inferiore spunto in volata, per una tattica difensiva che lo ha visto aspettare i compagni di squadra presenti nel gruppetto alle sue spalle.

Tra questi anche Wout Van Aert, che si candidava ad un ruolo da protagonista nell’eventuale sprint che tuttavia poi non c’è stato. A trionfare è stato infatti un uomo della UAE Team Emirates, quell’Adam Yates che aveva aperto le danze nell’ultimo GPM di giornata, partito in contropiede nella discesa assieme al gemello Simon andando così a concretizzare una giornata storica. La formazione neerlandese è così rimasta con un pugno di mosche in mano, non riuscendo a concretizzare l’inseguimento in favore del belga, apparso poi spento nel finale, tanto da non riuscire neanche a regolare il gruppetto degli inseguitori.

Terzo al traguardo è stato così proprio Pogacar, che è andato a prendersi quattro secondi di abbuono. Una piccola beffa che comunque non preoccupa il clan del campione uscente, né tantomeno lui, comunque soddisfatto del risultato: “Vorrei ringraziare i miei compagni di squadra per il lavoro svolto. Sono stati fortissimi. Ovviamente avremmo voluto vincere la tappa, ma è anche importante finire questa prima tappa senza problemi. Pogacar ha preso quattro secondi di abbuono, ma probabilmente il Tour non si deciderà su quei quattro secondi”.

A spiegare meglio la tattica e le scelte del team è poi il direttore sportivo Grisha Niermann: “Se Jonas fosse arrivato al traguardo con Tadej sarebbe stato sicuramente battuto in volata. Quindi perché continuare quando c’era Wout dietro di lui? È per questo che non abbiamo collaborato, volevamo che Wout rientrasse per potersi giocare la vittoria. Purtroppo non è andata così perché gli Yates hanno lavorato bene in testa. Per quanto riguarda i quattro secondi di abbuono conquistati da Pogacar non sono certo la fine del mondo”.

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